Copanello, Caminia, Pietragrande, Montauro, Montepaone, Soverato… Luoghi unici e spettacolari, un filo di perle nel magnifico scenario del medio Ionio catanzarese. E poi varie personalità locali (o pure estranee a questi posti, ma che li frequentano o che qui hanno preso dimora) a testimoniare il loro felice e indissolubile rapporto con un territorio che regala benessere e serenità, il cuore riscaldato dalla grande bellezza della natura e dei paesaggi, rimessi al mondo e al tempo stesso dal mondo del quotidiano tolti e allontanati, nell’abbandono alla tranquillità e ad una gioia semplice che se non dà insegnamenti, fa scoprire energie.
Posti incantevoli, da onorare e sacralizzare, dunque, come ben lascia intendere questo libro, che per cominciare fa riflettere sul loro diritto divino all’inviolabilità, la necessità di scongiurarne deturpazione e abbandono, l’opportunità di mantenere intatta una natura che si contrappone con semplicità disarmante a tante inutili sovrastrutture mentali, ponendosi e ponendoci senza mediazioni nella luce salvifica di quel meridiano calabro in cui il tempo e l’abitare lo spazio, come per un nuovo panteismo, sanno farsi degni di stupore, pienezza, meraviglia.
I racconti di ammirevoli argonauti provano qui a capirne e carpirne i segreti, a registrare negli scatti\scritti come le cose e le persone qui possano essersi messe fantasticamente in ordine, in equilibrio, in un’armonia fatta anche di poco. E con il loro “apparecchio fotografico” che fa capolino nei decenni trascorsi su e giù, dentro e al largo della costa, come altrettanti veri e grandi artisti ne ritraggono e ripropongono colori e sfumature per il proprio piacere, per il nostro e per quello del lettore. Portando giustamente doveroso ossequio a chi è venuto prima di loro, e di noi, e ci ha insegnato a conoscere, amare, rispettare. E poi a chi verrà ora, e potrà farsi gli occhi e nutrire l’anima girando con calma le pagine di questo prezioso testo.